L’8 gennaio 2019 si è tenuto a Parma, presso il Campus dell’Università, il convegno finale del progetto Bio2 (www.bioalquadrato.it), che ha impegnato per 30 mesi 10 partner, tra agricoltura e ricerca, proiettati verso l’ambizioso obiettivo di sviluppare strumenti per l’”Aumento della competitività delle aziende agricole di montagna e alta collina attraverso la valorizzazione della biodiversità cerealicola in regime Biologico”.
Il progetto si è svolto nell’arco di due annate agrarie (2016-2017 e 2017-2018), ed ha previsto due tipologie di attività. Da un lato, si è condotta la caratterizzazione della qualità agronomica, tecnologica e nutrizionale, e della food safety a) di varietà storiche appartenenti a diverse specie del genere Triticum, più 6 popolazioni evolutive coltivate in biologico in due località di montagna in parcelline di 10m2; b) di 4 popolazioni evolutive (3 di frumento tenero e 1 di frumento duro) in 5 località in collina e montagna in parcelloni (1500m2). Dall’altro, si è realizzata una valutazione della fattibilità economica di possibili business model per la produzione e commercializzazione dei prodotti delle filiere attivabili.
Il concetto di “popolazione evolutiva” è stato il cardine di tutto il progetto, la cui mission è stata proprio quella di portare ad individuare le combinazioni di genotipi appartenenti al genere Triticum, che seminati contemporaneamente nello stesso appezzamento, e quindi coltivati in miscuglio in coltivazione biologica, mostrino la miglior prestazione in termini di resa in campo e predisposizione alla prima e seconda trasformazione.
Il convegno conclusivo – al quale ha partecipato l’Assessore all’Agricoltura, Caccia e pesca della Regione Emilia-Romagna, Simona Caselli – ha suscitato un notevole interesse, con più di 120 iscritti molto attivi nel porre domande su alcune delle tematiche chiave abbracciate dal progetto, dalle modalità colturali agli aspetti normativi, alla strutturazione delle filiere, fino alle sfide del marketing.
Dopo l’introduzione al progetto effettuata da Silvia Folloni di Open Fields, i rappresentanti degli enti e delle aziende partner hanno presentato i risultati relativamente alle proprie aree di competenza. Sono seguiti interventi di In particolare:
- Cristina Piazza dell’Azienda Agraria Sperimentale Stuard ha mostrato le performance agronomiche e le caratteristiche qualitative delle granelle prodotte, collegandole anche all’andamento climatico delle due annate agrarie: Cristina Piazza_I risultati di campo;
- Salvatore Ceccarelli ha illustrato, con evidenze storiche e scientifiche, i vantaggi dell’impiego di miscugli e popolazioni evolutive (benefici agronomici, biodiversità, adattabilità …), rispondendo anche alle molte curiosità dei presenti: Salvatore Ceccarelli_I semi del futuro;
- Mia Marchini di Open Fields ha mostrato i risultati della valutazione sensoriale e dei test di accettabilità effettuati: Mia Marchini_Analisi sensoriale;
- Chiara Dall’Asta e Margherita Dall’Asta dell’Università di Parma hanno illustrato rispettivamente gli esiti della valutazione delle componenti bioattive e delle caratteristiche nutrizionali: Chiara Dall’Asta_Valutazione delle componenti bioattive; Margherita Dall’Asta_Valutazione delle componenti nutrizionali.
Sono seguiti gli interventi di:
- Giuseppe Desantis (Rete Semi Rurali), che ha delineato i temi estremamente rilevanti della cooperazione tra attori e saperi come chiave dell’innovazione in campo agroalimentare (progetto H2020 CERERE): Giuseppe Desantis_Cooperazione tra attori e saperi come chiave dell’innovazione;
- Alessandra Sommovigo (CREA), che ha evidenziato le complesse questioni normative relative alla certificazione e al commercio delle sementi di varietà da conservazione e delle popolazioni: Alessandra Sommovigo_Novità normative e procedure certificazione sementi;
- Giovanni Dinelli (Università di Bologna), che ha posto alcune considerazioni relative alle nuove sfide per il settore biologico, tra le quali spiccano per importanza l’evoluzione tecnologica e la formazione tecnica: Giovanni Dinelli_Le nuove sfide per il settore biologico;
- Marianna Guareschi (Università di Parma) ha presentato lo stato dell’arte del progetto di costituzione di un biodistretto a Parma e provincia: Marianna Guareschi_Biodistretto di Parma.
In conclusione, si è svolta un’animata tavola rotonda, arricchita dalla partecipazione dei presenti tramite domande e considerazioni, che – con Roberto Ranieri di Open Fields come moderatore – ha visto come protagonisti l’Assessore Regionale all’Agricoltura, Caccia e Pesca Simona Caselli, Silvio Grassi (Molino Grassi), gli agricoltori partner Gianmaria Cunial e Claudio Grossi, di Ilaria Mazzoli di Open Fields per quanto riguarda le tematiche di marketing.
Naturalmente, il progetto ha rappresentato solo l’inizio di un processo e di una progettualità che ha trovato, nei risultati ottenuti, l’impulso per proseguire ulteriormente approfondendo le valutazioni, continuando a sperimentare e a verificare le performance progressivamente ottenibili, strutturando le filiere e ricercando e consolidando le opportunità di commercializzazione dei prodotti ottenibili.